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La Beata Bonizzella

Bonizzella era una bella ragazza, figlia di Ildebrandino Cacciaconti, nobile e ricco feudatario, che fu podestà di Arezzo e Siena. Sposata al nobile Naddo Piccolomini di Corsignano, ma rimasta presto vedova, si ritirò nella villa di Belsedere, nei pressi di Trequanda. Là ospitava pellegrini, curava malati, soccorreva i poveri. Quando morì, per tutti era già in odore di santità: si pregava davanti alla sua tomba, e chi le chiedeva soccorso otteneva quasi sempre il miracolo. L’arrivo di una guerra causò l’occultamento della sua tomba, per proteggerla. Ma gli anni passarono, e nessuno si ricordava più dove fosse la sepoltura. In un giorno di festa, ci si accorse che dal muro della chiesa di Trequanda usciva un fitto sciame d’api, mentre uno entrava. Sembrava che ci fosse un grande alveare, e quindi qualcuno si decise a prenderne il miele. Quando però furono rimosse le prime pietre, subito si vide il corpo di una bella signora, conservato come se vi fosse stato posto da pochissimo. Con le mani stringeva un calice di cera, che le api avevano fatto per indicare che si trattava del corpo di una santa. Accanto giaceva un bambino: il beato Guido, nipote di Bonizzella. I miracoli confermarono che Bonizzella era tornata a soccorrere chi aveva bisogno di aiuto. Le spoglie dei due beati vennero deposte nella chiesa dei Santi Pietro e Andrea.
La figura di Bonizzella è storica. Purtroppo, un incendio dell’archivio vescovile di Arezzo del 1348 ha portato via la documentazione sulla sua vita. La beata ha un vasto campionario di miracoli a lei attribuiti, come quello relativo a un capitano spagnolo, che divenne subito cieco dopo avergli portato via un anello e riacquistò la vista dopo averglielo restituito. Il corpo fu effettivamente ritrovato in un muro laterale della chiesa romanica, dove un tempo era il cimitero, coperto da tre lastre di pietra bianca, distinte dal colore marrone dei blocchi di tufo dell’edificio. La data del ritrovamento fu il 6 maggio del 1500 o secondo alcuni, del 1554. La morte di Bonizzella sarebbe avvenuta nel 1300 o nel 1330.