Roberto Betti
Tutto si deve all'acqua...
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Lasciati incuriosire da questo simbolo, ti mostrerà degli spettacolari panorami a 360°
Una lapide del 1600 afferma: Balnea ista inter celebres Porsennae delicias insigna (questi bagni, insigni tra le celebri delizie di Porsenna). C’è molta retorica, ma la presenza etrusca in questa realtà termale, è documentata. Il nome di Chianciano si lega allo stesso toponimo di Chiusi, o potrebbe riferirsi a “Cis Clanas”, al di qua della Chiana, o aver preso quello di un centurione romano. Varrone, Tibullo e Orazio parlano delle acque di Chianciano, e c’è chi colloca qui le “Fonti chiusine”, dove si sarebbe curato l’imperatore Augusto. Al museo i resti notevoli di strutture termali, come la famosa Mater matuta, oltre alla biga di Diana Sillene (III-IV secolo avanti Cristo) che oggi da il nome a uno stabilimento (ma c’è anche chi fa riferimento a Silla).
Le frequentazioni celebri sono state una costante: Pirandello ha ambientato qui due novelle, Federico Fellini il capolavoro 8½. Una Cardinale nella veste di mescitrice, un Mastroianni in quella di tormentato regista sono icone in bianco e nero di un periodo meraviglioso, forse irripetibile. Ma se la cura del fegato non attira più, ci sono alternative al passo con i tempi: le Terme sensoriali e le piscine termali, oltre a un territorio bellissimo. Basti citale la zona della Foce, che si affaccia sulla Val d’Orcia.
Chianciano era un centro etrusco-romano di notevoli dimensioni, nell’agro chiusino, a cui è seguito un castello medievale. Il toponimo suggerisce Clancianum, ovvero al di qua delle Chiane. Un documento del 1072 ci dice che si trovava sotto alla dominazione dei Manenti, come Chiusi e Sarteano, i quali, nel 1229, si legarono a Siena. Poi passò al territorio orvietano nella prima metà del XIII, per un breve periodo: nel 1347 Chianciano faceva giuramento di fedeltà a Siena. Dopo il periodo granducale, quindi l’unità nazionale è arrivata la modernità intorno a un concetto nuovo, di cura termale, ben valorizzato localmente. E così coraggiosi mezzadri sono diventati i ricchi protagonisti di una nuova economia in un contesto mondano, rutilante di luci, suoni, intorno ai volti noti della canzone e del cinema. In seguito altre località hanno richiamato la mondanità e il turismo, con il sostegno delle mutue. Finita un’epoca d’oro, Chianciano resta con il suo grande patrimonio di acque, strutture ricettive e storia, in attesa di un definitivo rilancio.
Tutto si deve all'acqua...
Quella soggezione che incuteva Fellini
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