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Toto e il tempio di San Biagio

Sembra che a Montepulciano vivesse un pastore di nome Toto o Totino, uomo semplice e pio. Un giorno vide i suoi buoi inginocchiati davanti all’immagine della Madonna, rimasta tra le macerie di una chiesa distrutta. Totò la ripulì prontamente, e cercò di sistemare alla meglio i ruderi. Tutte le volte che passava da quelle parti, si fermava a pregare, chiedendo grazie per tutte le persone sventurate che conosceva, e le grazie venivano sempre concesse, ma la gente non lo prendeva sul serio. Toto prese invece molto sul serio le voci maligne di chi diceva che il figlio non sarebbe stato suo, intento com’era a pascolare le bestie. Accecato dalla gelosia, Toto aprì il ventre della sventurata moglie. In quel momento apparve nel buio della stanza una luce con l’immagine della Madonna ritrovata tra le rovine. Allo stesso tempo uscì la testa del bambino che, miracolosamente, parlò, tranquillizzando il padre sull’innocenza della moglie, rimarcando l’intercessione della Vergine da lui, in precedenza, onorata. Madre e figlio furono salvi e Toto, con altre persone presenti, testimoniarono il miracolo glorificando la Madonna. Il pastore prese a battere terre e paesi per raccogliere soldi necessari alla costruzione di una chiesa degna di Maria Santissima. Tutti risposero con generosità e sorse così il bellissimo tempio della Madonna di San Biagio, sotto la rocca di Montepulciano, opera di Antonio da San Gallo. Qui si conserva l’immagine miracolosa, mentre due statue ricordano Toto e la moglie con il bambino che le esce dal seno a testimoniare la sua innocenza.